LE ROCCE: LA VOCE DELLA BASSA VERONESE TRA BEAT, ROCK E POP PSICHEDELICO NEGL ANNI ’60 e ‘70

Hanno attraversato oltre un decennio di musica dal vivo tra balere, piazze e locali del Nord Italia, diventando un punto di riferimento per la scena beat e rock veronese degli anni ’60 e ’70.

di Lorenz Zadro

Le Rocce è stato uno tra i complessi più popolari della storia musicale della bassa veronese e non solo. Attivi per oltre un decennio, precisamente tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70, con una presenza costante nelle balere, nelle piazze e nei locali del Nord Italia. Nel corso di dodici anni di attività ininterrotta dal vivo, la band ha saputo conquistare un pubblico sempre più vasto, diventando un punto di riferimento per i giovani dell’epoca grazie a un repertorio capace di intercettare e adattarsi ai mutamenti della scena musicale.

Si sono esibiti in locali e festival in tutto il territorio veronese, compresa la storica manifestazione ‘Verona Beat’ al Teatro Romano di Verona ma anche in Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, inoltre aprendo i concerti di gruppi in classifica a quei tempi come i Camaleonti, i Dik Dik, gli Equipe 84, i Nomadi, la Premiata Forneria Marconi e Mal.

Nati in un periodo di grande fermento musicale, Le Rocce hanno iniziato il loro percorso con sonorità beat, il genere che allora dominava le classifiche e i palchi italiani, ispirandosi alle influenze provenienti dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti. Tuttavia, non si sono mai fermati ad un’unica formula musicale: negli anni, hanno saputo evolversi con tempismo, passando dal beat iniziale al rock più energico e al pop psichedelico, senza rinunciare all’esplorazione di ritmi funk, che stava prendendo piede a metà degli anni ’70.



Questa capacità di trasformazione ha permesso al gruppo di mantenere vivo l’interesse del pubblico, offrendo performance sempre aggiornate e in linea con le tendenze del momento, ma senza mai perdere la propria identità musicale. La loro storia si è conclusa con l’avvento di una nuova epoca musicale, quella delle discoteche e della musica dance diffusa dai Dj, che ha progressivamente ridotto lo spazio e la domanda per i gruppi dal vivo nelle balere e nei locali tradizionali. In questo contesto, Le Rocce hanno deciso di sciogliersi, pur continuando a ritrovarsi e ad esibirsi occasionalmente in reunion che hanno sempre riscosso entusiasmo e apprezzamento tra i loro fan più affezionati.

Una delle reunion più significative del gruppo si è tenuta sabato 20 ottobre 2018 presso l’Area Exp di Cerea, dove una sala letteralmente gremita ha accolto oltre 500 persone, tanto da costringere gli organizzatori ad aggiungere posti a sedere durante l’evento. La serata-concerto benefica, intitolata ‘Ricordate… Le Rocce?’, ha avuto come obiettivo la raccolta fondi a favore dell’Associazione Piccola Fraternità di Cerea, attiva dal 1987 nel sostegno e nella prevenzione di forme di emarginazione e degrado minorile.

Le Rocce intervista

L’evento, patrocinato dal Comune di Cerea e organizzato in collaborazione con la Pro Loco locale e diversi sponsor, ha rappresentato un appuntamento imperdibile per i molti fans ‘over 60’ accorsi per riascoltare la musica che aveva segnato la loro giovinezza. Dopo quasi vent’anni di assenza dalle scene insieme, Vito Lonardi e Gianni ‘Roccia’ Zaniboni si sono esibiti nuovamente in coppia, sebbene entrambi, ancor oggi, sono rimasti musicalmente attivi individualmente.

La risposta calorosa del pubblico a distanza di tanti anni ha confermato l’affetto e la nostalgia per quella straordinaria stagione musicale. Durante le oltre due ore di spettacolo, Vito Lonardi e Gianni Roccia hanno eseguito dal vivo, accompagnandosi con due chitarre e due voci, un repertorio ricco di omaggi a grandi artisti internazionali e cantautori come Bob Dylan, Eric Clapton, Lucio Battisti e molti altri. A chiudere la serata è stata la performance di ‘Bandiera Gialla’, il brano-manifesto del beat italiano, accolto da scroscianti applausi.


INTERVISTA DOPPIA A GIANNI ROCCIA e VITO LONARDI

In questa intervista doppia Le Rocce condividono ricordi e riflessioni sul loro percorso musicale, le influenze che li hanno segnati e la loro visione dell’attuale scena musicale. Dai primi strumenti suonati all’adolescenza, passando per le band e i chitarristi che hanno ispirato il loro stile, fino ai vinili che hanno segnato le loro esperienze, emergono prospettive diverse ma complementari. Tra nostalgie per un’epoca di sperimentazione e attenzione al presente, raccontano cosa li ha portati a creare il sound unico del gruppo e come vedono l’evoluzione della musica oggi.

 

DOMANDAGIANNI ‘ROCCIA’ ZANIBONIVITO LONARDI
Quale strumento suonavi nelle Rocce?Basso, Sax, VoceChitarra, Voce
A quanti anni il tuo primo strumento?A 15 anni il basso. La mia prima chitarra Fender, l’ho acquistata nel 1975.A 15 anni una chitarra Eko. Ho usato Gibson e Fender solo successivamente.
Qual è la tua band preferita?Pink FloydMetto sullo stesso piano Led Zeppelin, Deep Purple e Jimi Hendrix
Chi è il tuo chitarrista preferito?Jimi HendrixJimi Hendrix
Qual è il tuo primo vinile acquistato?After Math dei Rolling StonesCompravo molti 45 giri, non ricordo
Che musica ascolti oggi?Molto di ciò che passa per radioAscolto molto Vasco Rossi
Come vedi l’odierno panorama musicale?E’ un panorama pieno di grandi talenti, che non godono però di quella scintilla o della voglia di sperimentare qualcosa di nuovo, tipica del fermento degli anni ’60 e ’70.Noto spesso una quasi maniacale ricerca testuale, armonica e di arrangiamento. Mancano però quelle melodie semplici che rimangono in testa alla gente.

 

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