Si chiama Blues, è bello, elegante, va veloce ma – soprattutto – è ecologico. Sono i nuovi convogli che Trenitalia ha predisposto per alcune delle reti regionali, dall’impronta ancor più sostenibile grazie al ridotto impatto ambientale caratterizzato dalla tripla alimentazione: elettrica, diesel e batterie.
Cambia la musica sui binari italiani, e dopo Rock, Jazz e Pop arriva il Blues. E quale miglior nome poteva venire assegnato ad un treno che serve, soprattutto, a spostare lavoratori, come laggiù nella lontana America quando un’intera popolazione a bordo di lunghi convogli trainati da sbuffanti locomotive, certamente molto meno ecologiche di queste, si trasferiva da un inospitale Sud per raggiungere una parvenza di dignità e un lavoro nelle grandi città del Nord.
Una nuova flotta di treni regionali che Trenitalia ha fatto progettare e produrre da Hitachi Rail in un iniziale numero di 110 convogli che a breve inizieranno a prestare il loro servizio sulle linee regionali di Valle D’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Lazio, Calabria, Sicilia e Sardegna, con la possibilità di potersi spostare comodamente in tutte quelle tratte elettrificate come in quelle che ne sono ancora prive, ancora numerose in molte zone, soprattutto nel Centro e Sud Italia, garantendo – al contempo a chi si sposta – una migliore comodità e tempi di percorrenza ridotti.
Ma oltre alla sostenibilità a livello ambientale garantito dal primo convoglio ferroviario ibrido italiano l’altra grande novità è il fatto che a bordo vi sia un’area dedicata ai bambini che va ad aggiungersi ad una nuova progettazione che prevede un maggior spazio alla luce grazie alle maxi vetrate ed un nuovo sistema di climatizzazione regolato in base al numero di passeggeri trasportati.
Ampliato anche lo spazio per il trasporto di bagagli con, pure, la possibilità di trasportare fino ad otto biciclette da alloggiare nelle idonee postazioni raggiungibili direttamente dal vestibolo.
Anche la sicurezza è stata migliorata con il posizionamento di videocamere a circuito chiuso e, ovviamente, non poteva mancare su un nuovo treno l’attenzione per tutte le persone affette da disabilità, grazie alla più bassa altezza di accesso al treno.
Buone notizie, quindi per i viaggiatori italiani ma noi lo sappiamo, col blues si va sempre sul sicuro.
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