No, non siamo nel bayou della Louisiana dove vive l’alligatore e nemmeno nel Delta del Mississippi, ma al di qua dell’Oceano nella nostra cara vecchia Italia. Siamo nelle paludi del Po, la zona più blues che potete immaginare e ci siamo grazie allo scrittore più blues che potevamo trovare.
Parliamo di Massimo Carlotto, il sessantaquattrenne scrittore veneto che ha creato il detective privato Marco Buratti, meglio conosciuto come l’Alligatore, tra le tante cose che ha fatto nella sua ormai lunga e tormentata carriera.
Oggi, grazie a Rai2, l’Alligatore esce dalla carta stampata e diventa un film, anzi una serie televisiva in 4 puntate che occuperà le prime serate del secondo canale della televisione di Stato a partire da mercoledì 25 novembre.
La serie TV
Con una coproduzione Rai Fiction e Fandango, la produzione di Domenico Procacci e la regia di Daniele Vicari (“Diaz”, “Sole cuore amore”, “Velocità massima”) e di Emanuele Caringi sono una garanzia, un perfetto abbinamento con i racconti di Carlotto e quella laguna veneta perfetta come scenografia per le indagini di un non troppo ortodosso investigatore qual è Buratti, ex galeotto ed ex cantante che quando non è sulle tracce di qualche caso da risolvere si dedica al blues e al Calvadòs.
L’Alligatore se ne va in giro con due altri loschi figuri, Max detto La Memoria un ambientalista e convinto pacifista e Beniamino Rossi, un malavitoso milanese dall’aspetto di un Nick Cave assai malandato. Questi i tre principali protagonisti delle 4 puntate che sono interpretati dal veronese Matteo Martari, perfetto con la sua parlata veneta e la sua voce dai toni paludosi come i racconti, mentre i due compari di sventura sono Gianluca Gobbi (Max) e Thomas Trabacchi (Beniamino).
A questi si affiancano la brava Valeria Solarino, che interpreta Greta, Fausto Maria Sciarappa (Castelli), Eleonora Giovanardi (Virna), Shalana Santana (Marielita) e Andrea Gherpelli (Pellegrini).
Chi è l’Alligatore
Una vicenda che si avvicina alla reale storia di Carlotto vede Marco Buratti ritornare alla vita “normale” dopo aver trascorso ingiustamente sette lunghi anni in carcere. Anni che avranno inciso profondamente sul carattere del protagonista, che perde la voglia e la voce per poter tornare ad essere un cantante blues ma dedica il suo tempo a combattere la criminalità, ossessionato dalla giustizia. Casi sempre difficili ed ingarbugliati, spesso a supporto di avvocati che vedono nell’Alligatore la miglior strada per risolvere circostanze disperate, confidando nella sua abilità e nelle sue conoscenze in campo malavitoso.
Non ama particolarmente poliziotti e magistrati, preferisce risolvere le cose a modo suo, con l’aiuto dei suoi amici, certamente non persone qualsiasi.
Poi c’è Greta, il vecchio amore da riconquistare, la bella rock star che non gli perdona di averla tradita vanificando il loro sodalizio musicale ed è qui che blues e Calvadòs potranno dare il meglio.
Molto belli tutti i personaggi, l’ambientazione tra Comacchio e Venezia, la fotografia di Gherardo Grossi e una menzione speciale va alla colonna sonora curata da Teho Teardo che si è ispirato al magnifico lavoro di raccolta “on field” di Alessandro Portelli, indubbiamente il più grande ed importante etnomusicologo di casa nostra.
Le 4 puntate avranno questa programmazione:
- mercoledì 25 novembre: La verità dell’alligatore
- mercoledì 2 dicembre: Il corriere colombiano
- mercoledì 9 dicembre: Il Maestro di Nodi
- mercoledì 16 dicembre: Fine dei Giochi
No responses yet