scommesse e gioco d'azzardo

Le scommesse sono una pratica che ha radici molto lontane, già molto diffuse al tempo di Greci e Romani che giocavano d’azzardo puntando sulle corse dei carri e sulle gare sportive. Col passare dei secoli questo mondo si è evoluto di pari passo con lo sviluppo di nuovi usi e costumi societari e proliferazione di tecnologie innovative. Nel corso degli anni infatti c’è stato un profondo cambiamento nel modo di scommettere, non solo per quanto riguarda le grosse modifiche apportate dalla nascita del web, ma anche e soprattutto a livello sociale.

Sotto questo punto di vista è bene sottolineare come la scommessa fino a qualche decennio fa era un fattore di aggregazione, si giocava a carte tutti assieme e si mettevano in palio piccole (o grandi) somme di denaro, oppure ci si ritrovava a giocare a tombola mentre si chiacchierava e socializzava. In tempi più recenti invece la tecnologia e la conseguente atomizzazione della vita quotidiana ha portato il gioco d’azzardo e il mondo delle scommesse ad un livello non più collettivo, ma individuale, e di conseguenza l’ha reso anche più pericoloso.

 

Internet e l’evoluzione delle scommesse e del gioco d’azzardo

L’avvento di internet ha modificato radicalmente le nostre abitudini e ha rivoluzionato il modo di commerciare, fare cultura, studiare e socializzare. Per quanto riguarda le scommesse, internet ha fatto sì che non fosse più necessario essere presenti fisicamente agli eventi su cui si voleva scommettere: niente più file agli ippodromi, basta affollamenti alle ricevitorie, ora si può fare tutto comodamente dal divano di casa. Da situazione di incontro e aggregazione sociale, le scommesse sono passate ad essere un semplice vizio individualistico sempre più legale e regolamentato.

Prendiamo ad esempio il tipico “gambling” durante gli anni del proibizionismo: assieme ai fiumi di alcolici sottobanco scorrevano veloci anche i dadi sui polverosi pavimenti dei retro bottega. Anche in quell’epoca il gioco d’azzardo era quindi legato, oltre che all’illegalità, anche alla socialità, quindi si può tranquillamente dire che l’evoluzione del mondo delle scommesse si è evoluto, o forse, meglio dire che ha subito un’involuzione, di pari passo con il cambiamento della società.

Prima dell’avvento di computer, cellulari e internet le persone si riunivano in luoghi come bar, centri diurni e piazze per socializzare, mentre da qualche decennio a questa parte la socializzazione è paradossalmente diventata individualistica: con un PC, uno smartphone e una connessione internet si può tranquillamente “chiacchierare” a distanza stando seduti da soli sulla poltrona del salotto. Di conseguenza anche la scommessa si è “atomizzata”: negli anni sono sbocciati siti in cui si può giocare d’azzardo a qualsiasi ora del giorno e della notte semplicemente inserendo una carta prepagata e cliccando su centinaia di giochi diversi per “investire” i propri soldi.

Le scommesse in Italia

In Italia c’è una data storica che riguarda il mondo delle scommesse nel mondo dello sport: il 27 giugno 1998 infatti veniva piazzata la primissima scommessa su un evento sportivo, i Mondiali di calcio di Francia, grazie all’intuito di Maurizio Ughi, presidente di Snai Servizi. Fino a quell’anno nel Bel Paese era legale solamente puntare sulle corse dei cavalli, compilare le schedine del Totocalcio o tentare la fortuna coi numeri del Lotto.

Dal 21 febbraio del 1994 in Italia iniziano a fiorire le lotterie nazionali ad estrazione istantanea, ossia quelle tipologie di gioco d’azzardo che consentono di conoscere immediatamente il risultato e che vengono fin da subito identificate con il nome di “Gratta e Vinci”. Solo dal 2004 questo tipo di gioco è stato commercializzato col nome di “Gratta e Vinci!” e pubblicizzato per la prima volta con lo slogan “Ti piace vincere facile?”.

Se in Italia il calcio era al centro del mondo delle scommesse, nell’Inghilterra del XIX secolo, si puntava sul “pedestrianism”, ossia il cammino a piedi. L’Associazione Amatoriale Athletic è stata fondata nel 1880 proprio per strutturare queste gare a piedi e per organizzarle in modo da influenzare l’esito degli eventi.

Gli USA patria delle scommesse

Negli Stati Uniti è stato invece il baseball il re del mondo delle scommesse, in particolare negli anni ’20 del Novecento. Al contempo nasceva anche un grosso problema: le puntate erano calcolate con le probabilità e se un giocatore voleva rischiare su un risultato proibitivo, poteva trovarsi a rischiare venti dollari per vincerne solamente uno. Tutto è poi cambiato negli anni ‘40 con l’introduzione del punto di spread, che ha di fatto dato vita al sistema moderno delle scommesse.

Lo scopo principale del punto di spread è stato quello di aiutare i bookmakers a bilanciare i loro sistemi: invece di avere la maggioranza dei giocatori d’azzardo che piazzano le scommesse tutti sulla stessa squadra, c’erano più scommesse poste su entrambe le squadre. In parole povere, i bookmakers hanno fatto sì che puntando ad esempio 11 dollari se ne potessero vincere dieci, quindi un sistema molto più equilibrato che garantisce al bookmaker un profitto indipendentemente dalla squadra che vince il gioco.

Il crollo di Wall Street del 1929 ha comportato la necessità immediata di rilanciare in qualsiasi modo l’economia e il gioco d’azzardo è stata una delle soluzioni più azzeccate. Molti stati americani in quel periodo ricominciano a legalizzare le scommesse, come ad esempio Il Massachusetts che ha depenalizzato il bingo nel 1931 e il Nevada. Anche in tempi più recenti si è visto che puntare sul gioco d’azzardo per rilanciare turismo ed economia è un’ottima soluzione: Atlantic City, celebre cittadina del New Jersey, nel 1978 ha legalizzato le scommesse nei casinò proprio per far rinascere la zona balneare della città.

Italia: dal Totocalcio alla ludopatia

Ma torniamo ora al mondo dell’azzardo tutto italiano e alla sua storia. Per trovarsi di fronte a un gioco a premi legalizzato all’interno del mondo sportivo bisogna attendere fino al 1946, anno in cui nasce il Totocalcio grazie all’intuizione del giornalista Massimo Della Pergola. Trentaquattro anni più tardi scoppia uno dei più grandi scandali legati al mondo del calcioscommesse. Tutto è cominciato a causa di, o meglio, grazie a Massimo Cruciani, un commerciante che fu convinto da alcuni atleti della Lazio a puntare al mercato nero dell’azzardo su alcuni incontri truccati. I risultati previsti non si verificarono e lui denunciò i responsabili.

Questo evento è stato solo l’inizio di tutta una serie di fatti che sono stati etichettati come “Totonero”. Il Totocalcio da quel periodo in poi ha cominciato il suo declino, anche grazie al decreto del 31 maggio 2002 che dà il via alle scommesse online che negli ultimi anni si sono evolute nel betting live, ossia la possibilità di scommettere con la partita ancora in pieno svolgimento e con le varie quote che si modificano in base alle diverse pieghe che prende il match.

Di pari passo, negli stessi anni, viene inaugurata a Treviso la prima sala Bingo. Proprio questa prima apertura del novembre 2001 ha poi dato vita alla piaga delle sale scommesse che da quel momento sono spuntate come funghi in tutto il territorio nazionale. Queste stanze completamente oscurate che impediscono di vedere la luce del sole e, di conseguenza, favoriscono la perdita del senso del tempo e della realtà, provocano nei giocatori una vera e propria assuefazione.

Assuefazione che, in moltissimi casi, porta a spendere l’intero stipendio o a chiedere ingenti somme di denaro in prestito pur di scommettere nella speranza di una vincita, catturando il giocatore in un circolo vizioso, il quale, a volte, arriva a giocarsi pure la vita stessa.

La tecnologia ha cambiato non solo la socialità e la quotidianità di ognuno di noi, ma anche il mondo del gioco d’azzardo: tutto è diventato più “finto” e impalpabile, persino le partite su cui scommettere sono diventate virtuali, simulate e autogenerate da computer. Nemmeno lo sport su cui si punta è più reale. Davvero incredibile.

Se vogliamo comprendere la storia del gioco d’azzardo è quindi bene tenere d’occhio l’evoluzione tecnologica e l’involuzione sociale che ne è conseguita. E nel futuro cosa ci attende? Un ritorno ai giochi collettivi o uno sviluppo ancora più massiccio di colorate piattaforme web che incrementano ludopatia e abbassano sempre più l’età media dei giocatori? Questa è sicuramente una grande scommessa sociale: continuerà a vincere la tecnologia o avrà la meglio l’aspetto umano?

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