Distilleria-Nardini-Bassano-del-Grappa

La città di Bassano del Grappa è conosciuta in tutto il mondo per il suo Ponte Vecchio e la Distilleria Nardini. Entrambi sono diventati simboli di Bassano, emblemi di tradizione, cultura e passione.

Il Ponte Vecchio, detto anche Ponte degli Alpini, esisteva già nel XIII secolo ed era la principale via di collegamento tra Bassano e Vicenza. A quel tempo il ponte era costituito da una semplice struttura lignea, ma ciò che già allora lo rendeva particolare, era il tetto che lo ricopriva. Dopo numerose vicende e passato qualche secolo, nel 1567 il ponte fu trascinato via dalla piena del fiume Brenta e toccò al celebre architetto Andrea Palladio ideare un nuovo progetto per la ricostruzione. Inizialmente Palladio propose di costruirlo sullo stile degli antichi ponti romani in pietra, ma il consiglio cittadino bocciò il progetto e chiese che venisse rispettata la struttura originale.
Il ponte palladiano resistette per quasi due secoli, fino a quando un’altra piena lo scardinò dal greto del fiume nel 1748, subito fedelmente ricostruito da Bartolomeo Ferracina.

ponte di bassano

Ora che siamo giunti alla fine del ‘700 possiamo tirare in ballo l’altra perla della città di Bassano: la Distilleria Nardini. La storia della distilleria comincia nel 1779 quando Bortolo Nardini, già rinomato distillatore in Val di Cembra, volle innovare quest’arte e diffonderne la cultura. Per realizzare questo suo obiettivo, Bortolo fondò a Bassano la primissima distilleria d’Italia con annessa “Grapperia”. La distilleria/grapperia fu aperta proprio sul lato sinistro del Ponte degli Alpini, inaugurando una nuova epoca sia per il monumento ligneo, sia per l’intera città di Bassano del Grappa.

Il primo prodotto ad essere commercializzato fu la cosiddetta “Acquavite di Vinaccia, così chiamata per le sue proprietà terapeutiche e curative (dal latino “aqua vitae”). Quello che necessitava più cure di tutti a quel tempo però era di nuovo il Ponte Vecchio, incendiato ancora una volta nel 1813 e, per fortuna, immediatamente ricostruito da Angelo Casarotti. A metà ‘800 i discendenti di Bortolo e i suoi mastri distillatori ebbero un’intuizione che cambierà per sempre il processo di lavorazione della vinaccia: la distillazione a vapore in alambicchi a ciclo discontinuo sostituì quella tradizionale a fuoco diretto. Questo cambio permise di gestire meglio la temperatura durante tutto il processo, mantenendo alta e costante la qualità del prodotto.

Con questa geniale innovazione Nardini e il Ponte Vecchio sono entrati a piè pari nel XX secolo, preparandosi ad affrontare i disastri dalle due guerre mondiali. Durante la Prima Guerra Mondiale, sia il monumento ligneo che Nardini si sono adoperati per difendere e promuovere la città di Bassano: il ponte era la via d’accesso prediletta dalle truppe italiane per raggiungere le zone dell’Altopiano dei Sette Comuni minacciate dall’esercito nemico, mentre la distilleria continuava a fare ricerca per migliorare i propri prodotti. Proprio in quel periodo i distillatori Nardini hanno iniziato a produrre la grappa con la tecnica della doppia rettifica, modalità che garantiva una purezza maggiore al distillato finale.

La crudeltà della guerra non ha raggelato i cuori dei bassanesi che – da quel momento – hanno scoperto la conviviale ritualità del grappino. Nel 1929 Nardini, per una sempre maggiore richiesta dei suoi distillati, si è visto costretto a spostare la sede produttiva al di fuori del centro storico per poterla ampliare.

distilleria Nardini a bassano del grappa

Passa qualche anno e di nuovo ci si ritrova sotto una “pioggia di bombe” con l’arrivo della Seconda Guerra Mondiale. Il 17 Febbraio 1945 il Ponte Vecchio viene raso al suolo: un gruppo di partigiani esegue questa operazione di sabotaggio voluta dagli Alleati per tagliare le vie di comunicazione più importanti come i ponti. Intanto la famiglia Nardini non si perde d’animo e continua a distillare la sua grappa nonostante le restrizioni commerciali e i bombardamenti che colpiscono la città. Il 3 ottobre ‘48 il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi inaugura proprio con una bottiglia di grappa Nardini il Ponte Vecchio appena ricostruito. Grazie a questo simbolico gesto si consolida definitivamente il forte legame che intercorre tra la ditta Bortolo Nardini e la città di Bassano del Grappa.

Negli anni ’50 e ’60 la distilleria si evolve ulteriormente guadagnandosi un altro primato: essa diventa infatti la prima distilleria in Italia a introdurre l’invecchiamento della grappa. Questa direzione convince sempre di più i fedeli degustatori dei prodotti Nardini e avvicina anche molti nuovi appassionati. La ditta non si adagia sugli allori e vuole conquistare anche il mercato estero. Nel 1953 la Regina Madre d’Inghilterra decide proprio di servire la grappa Nardini durante il ricevimento in occasione dell’incoronazione della figlia Elisabetta II. Nel decennio successivo Nardini si innova ancora introducendo la distillazione sottovuoto grazie alla quale la vinaccia non si surriscalda e si ottiene una grappa di qualità e aroma superiori. Inoltre, grazie alla costante richiesta in crescita, l’azienda inaugura una nuova sede appena fuori dal centro di Bassano che negli anni diverrà un vero e proprio polo di ricerca, oltre che di produzione.

In quel periodo il Ponte Vecchio viene gravemente danneggiato dalla forza impetuosa della piena del Brenta del 4 Novembre 1966. Negli anni successivi l’incessante sforzo dei bassanesi fa sì che il ponte venga prontamente risistemato con un preciso restauro strutturale per renderlo più stabile. Il monumento ligneo è resistito bene fino al 2015 quando sono stati intrapresi dei lavori di risanamento dei piloni centrali immersi, immarcesciti alla base, causando un inclinazione dell’intero ponte.

Il XXI secolo ha visto sbocciare ulteriormente i due simboli cittadini: il Ponte degli Alpini, dopo i lavori di manutenzione, si è risollevato e, nel 2019, si è guadagnato il riconoscimento di Monumento Nazionale. La Distilleria ha ampliato la propria visione in una continua opera di ricerca e dialogo con il territorio, facendosi portavoce di tradizione, cultura e passione. Proprio da questi valori nel 2004 nasce “Bolle”, un’opera architettonica dell’architetto Massimiliano Fuksas costruita per celebrare i 225 anni della ditta Nardini. Questa struttura alle porte di Bassano accoglie ogni anno moltissimi visitatori e appassionati e diventa un luogo in cui viene promossa e diffusa la cultura della grappa.

Altro neonato polo Nardini è il cosiddetto “Garage Nardini”, uno spazio a ridosso del centro storico che ospita artisti ed iniziative culturali provenienti da tutto il mondo. Questo spazio è la ciliegina sulla torta che va a sottolineare come turismo, arte, cultura e tradizione siano il motore pulsante di una città che punta a crescere e migliorarsi. “Garage Nardini” un tempo era una delle sedi della distilleria e ora può tornare a vivere grazie a queste valide iniziative socio-culturali: un luogo simbolo del legame tra la famiglia Nardini e il territorio bassanese e della volontà di promuovere attività artistiche.

La volontà di plasmare situazioni che coniughino gusto e valore culturale si concretizza anche nelle collaborazioni che Nardini ha instaurato in questi ultimi anni per valorizzare le eccellenze italiane nel mondo. La famiglia Nardini, ad esempio, è parte di Intrapresae Collezione Guggenheim, un progetto culturale internazionale che coinvolge rinomate aziende italiane con l’obiettivo di supportare iniziative artistiche della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Inoltre, da anni, Nardini collabora con OperaEstate Festival Veneto, terzo festival multidisciplinare per importanza in Italia, che si svolge ogni estate in città coinvolgendo anche tutto il territorio veneto.

Con oltre 2 milioni di litri prodotti all’anno, la Distilleria Nardini si conferma come un’eccellenza tutta italiana sbocciata grazie alla lungimiranza di Bortolo Nardini e dei suoi discendenti. Oggi, oltre alla grappa bianca e a quella invecchiata, si possono assaporare molti altri prodotti, come la Tagliatella (liquore dolce al gusto di ciliegia), il neo premiato Amaro Nardini o la delicata Acqua di Cedro. Impossibile poi non citare l’aperitivo Mezzo & Mezzo, ottenuto dall’infusione di sette erbe amaricanti, piante aromatiche e frutta. Questo aperitivo tutto bassanese a base di rabarbaro, intrigante sostituto dello spritz, ha conquistato la clientela più giovane che sempre più spesso fa della Distilleria al Ponte il suo punto di ritrovo prediletto.

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