Spritz: non solo con Aperol

Da qualche anno lo spritz, da aperitivo tipicamente veneto, è diventato in pochissimo tempo un aperitivo apprezzato e consumato in tutta Italia e non solo, al punto da entrare di diritto negli elenchi dell’IBA (International Bartender Association)

La ricetta che tutti conosciamo (quella peraltro riconosciuta dall’IBA) prevede il prosecco unito all’Aperol, con aggiunta di soda (e a piacere una fettina di arancia e del ghiaccio).

Spesso le proporzioni tra i tre liquidi sono a discrezione di chi lo prepara o seguono i gusti personali di chi lo consuma.

Si può trovare spesso preparato con un terzo di prosecco, un terzo di Aperol e un terzo di soda, ma non è difficile nel Veneto imbattersi in proporzioni differenti come ad esempio 3 parti di prosecco, 2 di soda e 1 di Aperol.

La ricetta ufficiale IBA richiede invece 3 parti di prosecco, 2 di Aperol e 1 di soda

Ad ogni modo, se volete prepararlo a casa, ricordate sempre le proporzioni 3, 2 e 1 e sarà un successone!!!

Forse però non tutti sapete che la ricetta originale dello spritz non prevedeva l’Aperol, ma solamente vino bianco (fermo, senza bollicine) e soda, in pratica un bianco spruzzato, da dove arriva appunto la parola spritz.

Infatti i soldati austriaci dell’impero austro-ungarico, presenti nel veneto tra la fine del ‘700 fino alla metà dell’800, non amavano particolarmente i vini veneti, da loro giudicati troppo forti, e quindi avevano preso l’abitudine di allungarlo con dell’acqua.

Solo negli anni Venti del ‘900 si incominciò ad aggiungere anche una parte amaricante (o bitter). Nella zona di Padova, ad opera dei fratelli Barbieri, era appena nato un nuovo aperitivo bitter, l’Aperol appunto, che entrò prepotentemente nella preparazione di questo iconico aperitivo, creando la bevanda che tutti noi oggi conosciamo e amiamo.

Ma non in tutto il Veneto si aveva l’abitudine di utilizzare l’Aperol come parte amaricante della bevanda.

Nel Sestiere Castello di Venezia infatti nel 1920 i fratelli Pilla inventarono l’aperitivo Select, che rappresenta meglio di ogni altro l’anima veneziana dello Spritz.

La leggenda vuole che il nome venne creato addirittura dal Vate Gabriele D’annunzio, amico della famiglia Pilla e profondo estimatore di questo nuovo prodotto.

Non è inusuale infatti che nei piccoli bacari veneziani, quelli un pochino fuori dal flusso più turistico della città, ancora oggi se si ordina uno spritz senza dare ulteriori specifiche, ci venga preparato di default con il Select.

In questi ultimi anni, sulla scia dell’enorme successo dello spritz, sono nate numerose varianti al più famoso aperitivo, preparate con il Campari al posto dell’Aperol o addirittura con la China Martini o il Cynar, in grado di sostituire degnamente e con successo in più famoso Aperol.

Infine forse non tutti sanno che invece nella zona di Brescia, non è difficile trovare lo spritz con il nome Pirlo: preparato con le medesime proporzioni indicate sopra, sostituisce il vino bianco fermo al prosecco e il Campari al posto dell’Aperol.

Insomma oramai lo spritz è una bevanda conosciuta e amata in tutto il mondo e, indipendentemente dall’amaricante aggiunto o dai gusti di ognuno, grazie al suo essere poco alcolico (e quindi di facile beva per chiunque), è diventato per tutti sinonimo di aperitivo.

Tags

Comments are closed

Facebook A-Z Press

Facebook A-Z Press

Instagram A-Z Press

Eventi in programma

Preventivo A-Z Press